La Voce di Lovere
Anno 60, numero 5
Agosto 2007




La Voce di Lovere, Agosto 2007
Amici di San Giovanni
40° della ristrutturazione di S. Giovanni

Ettore  Ghidini
 
Cronaca delle manifestazioni
Sabato 16 e Domenica 17 giugno si è commemorato il 40° anniversario della ristrutturazione del Santuario.
Nella giornata di sabato al Convitto Nazionale “Cesare Battisti” si è svolto un Convegno su un tema quanto mai intonato alla circostanza: “Importanza dell’associazionismo e del volontariato nel recupero, restauro, e conservazione di edifici di culto e di interesse pubblico”. Relatori: il dottor Aldo Avogadri del Museo di Scienze Naturali di Lovere e il signor Francesco Brighenti della Sezione ANA di Bergamo, con la presentazione del Capogruppo ANA di Lovere e del Presidente degli Amici di San Giovanni (n.d.r.:le loro relazioni seguono la presente cronaca).
Nel chiostro del Convitto era esposta la mostra di immagini che illustrano i lavori eseguiti per il restauro del Santuario e delle sue adiacenze, mentre veniva distribuito un fascicolo, ristampa di quello pubblicato nel primo anniversario della conclusione dei lavori, il 20 agosto 1968, come supplemento de “La Voce di Lovere”.
Alle ore 21 il Coro delle “Voci del lago” si esibiva in una splendido e coinvolgente concerto presso l’antica chiesa di Santa Chiara. Applauditissimi i coristi, sempre più bravi ed affiatati, e il Maestro che si spende con perizia e passione.
Domenica mattina, ritrovo di tutti i partecipanti a “Prato Lungo” in San Giovanni. Alle 10.30 inizio della sfilata verso il Santuario su un percorso tutto imbandierato. In testa il Capo Gruppo ANA, il Presidente dell’Associazione Amici di San Giovanni; il parroco mons. Giacomo Bulgari; il vice sindaco, rag. Lorenzo Taboni; il comandante la Stazione dei Carabinieri, maresciallo Stefano Bulian; il comandante la Brigata della Guardia di Finanza di Costa Volpino, maresciallo Stefano Slavazza; il comandante il Corpo Forestale dello Stato di Lovere, Sovrintendente Eugenio Contessi; il comandante la Polizia Urbana di Lovere, dott.ssa Loredana Sangalli; la signora Mariuccia Pellini, figlia del Ten. Col. Sandro. Seguivano Gagliardetti e Vessilli e tutti i partecipanti, tantissimi con il Cappello Alpino. La sfilata era allietata dal Complesso “Ottoni Moderni” diretto dal Maestro Angelo Maj.
Al Santuario veniva depositato un omaggio floreale alle effigi di Sandro Pellini e Rino Cortinovis, mentre il Maestro Maj, con la sua consueta maestria, suonava il “Silenzio”.
I presenti hanno assistito con raccolta partecipazione alla S. Messa celebrata dal Parroco ed animata dalle elevazioni musicali del Complesso “Gli Ottoni Moderni”. Nell’omelia il Parroco ha esortato ad essere fedeli a questo prezioso patrimonio, che è San Giovanni, impegnandoci a edificare una vera fraternità, dove le differenti sensibilità non siano problema insormontabile ma, in uno scambio sia pur franco e dialettico, si miri tutti a edificare il bene comune, sacrificando qualche veduta personale.
Al termine, la lettura della Preghiera dell’Alpino.
Conclusa la parte celebrativa ufficiale si passava al pranzo: che bello vedere la sala stracolma di persone, fiere dell’avvenimento, alcune delle quali, purtroppo ormai poche, avevano partecipato ai lavori di restauro. Bello era anche vedere tutti gli attaccapanni ricolmi di Cappelli Alpini.
Il pranzo è stato allietato dalla chitarra di un Alpino del nostro Gruppo che è riuscito a far cantare a tutti vecchie canzoni alpine.
Nel pomeriggio ancora “Gli Ottoni Moderni” hanno dato vita ad un suggestivo momento musicale all’interno del Santuario.
Alla sera, mentre il sole calava e gli Alpini smontavano le circa 100 bandiere esposte, le jeep degli Amici di San Giovanni riportavano a valle chi era impossibilitato a camminare. Rimaneva nel silenzio San Giovanni, anche lui orgoglioso per questo doveroso ricordo, ma ancora di più contento di essere apparso tanti anni fa, come dice la leggenda, ad un Alpino addormentato nel pronao per ordinargli di sistemare il Santuario ormai in rovina.

Il Gruppo Alpini di Lovere e l’Associazione Amici di San Giovanni ringraziano tutti quelli che hanno partecipato alle varie cerimonie.

Il Capo Gruppo ANA di Lovere
Ettore Ghidini


Interventi al convegno
Ricordiamo con queste due giornate il 40° anniversario del compimento dei lavori di restauro di S. Giovanni Battista in Monte Cala. Lo ricordiamo perché è un intervento importante per Lovere.
Evidenzio che è la terza chiesa sul territorio loverese in ordine di antichità; appena costruita fu dedicata a S. Zenone, come risulta dai documenti della Chiesa bresciana. Nella prima metà del secolo XV fu intitolata a S. Giovanni Battista. Col passare degli anni il Santuario ha sopportato l’usura del tempo fino a rasentare la rovina.
Fu un’idea dell’allora Parroco di Lovere mons. Lorenzo Lebini proporre al Gruppo Alpini di Lovere di far rivivere S. Giovanni, consapevole come era che il loro spirito di corpo è unico al mondo, che sono più testardi dei loro muli e che quando si prendono un impegno nessuno li ferma.
Il Gruppo Alpini di Lovere con il loro Capo Gruppo Ten. Col. Alessandro Pellini, medaglia. d’argento al V. M., si assunse questo gravoso im-pegno, coinvolgendo poi anche tutti i loveresi, e in tre anni (1964-1967) un’opera che sembrava im-possibile venne portata a termine.
Affinché il tempo e l’incuria degli uomini non provocassero ancora danni come nel passato, fu fondata da Sandro Pellini (primo Presidente con tessera n. 1) 1’Associazione Amici di S. Gio-vanni con l’impegno di salvaguardare perenne-mente il Santuario.
Con questa commemorazione ricordiamo anche le tante persone che hanno contribuito fatti-vamente all’opera.
Tanti, è la legge del tempo, sono “andati avanti” e a loro va tutta la nostra riconoscenza.
Sollecitiamo e speriamo vivamente che tutti quelli ai quali sta a cuore questo simbolo loverese, si impegnino per continuare l’opera dei fondatori.

Ettore Ghidini


Il mio saluto a tutti i presenti e, prima di pas-sare la parola ai relatori ufficiali di questo Conve-gno, che ringrazio sentitamente, per essere qui, oggi, permettetemi di porre l’accento sull’importanza di questa manifestazione che vuole ricordare il restauro del Santuario di San Gio-vanni, per il quale moltissime persone hanno prestato la loro opera gratuitamente e in tre anni di lavoro gli hanno ridato splendore.
Tutto questo voglia essere di stimolo oggi per i giovani ai quali diciamo: non restate estranei all’associazionismo e all’aggregazione, ma entrate nelle associazioni presenti sul territorio donando il vostro contributo, magari anche piccolo. È meglio “tanti che fanno poco” piuttosto che “pochi co-stretti a fare tanto”.
Inoltre trarrete motivi di orgoglio quando vedrete realizzato qualcosa con il vostro contributo e penso che questo sia successo ai quei giovani che quarant’anni fa ultimavano il restauro di San Giovanni.

Presidente Amici S. Giovanni Giuseppe Manera




 
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